L’altra sera durante il servizio mi sono soffermato a conversare piacevolmente con degli ospiti molto curiosi, interessati a sapere vita, morte e miracoli dei prodotti che avevano assaggiato quella sera, rimanendone molto colpiti. Mentre stavo illustrandone informazioni, pregi e peculiarità ho iniziato a pensare di condividere tutto questo proprio sul blog, in modo da poter “sfamare” tutti coloro che vorranno scoprirne o saperne di più.
In questo periodo come si può non parlare, ma sarebbe meglio più che altro mangiare, delle famose cozze francesi, le moules de bouchot che tanti stanno conquistando.
Penserete voi può essere mai che in Francia ci possano essere delle cozze migliori delle nostre?
Io risponderei decisamente di sì, ma essendo l’argomento scottante, cercherò di illustrarne il gusto a parole, lasciando ai più scettici il giudizio post assaggio.
Queste “moules” francesi provengono dalla zona del nord Atlantico francese, inizialmente ne viene catturato il seme tramite lunghe corde nel loro habitat naturale generalmente in primavera, per poi ad inizio estate essere portate sui bouchot, i caratteristici pali di legno infissi nella sabbia, dove matureranno per 12 mesi. I bouchot sono visibili in condizioni di bassa marea e caratterizzati da queste corde avvolte a spirale, essenziali per il metodo di allevamento tradizionale molto meticoloso di queste cozze. Infatti la lunga esposizione al sole, la marea, il distanziamento e la giusta quantità di nutrimento, rendono la conchiglia molto compatta con un frutto pieno, sodo e carnoso, e di colore dal giallo all’arancione, con un gusto che evolve al palato, articolandosi da sensazioni iodate fino ad arrivare a delle note dolciastre sul finale, che la rendono una cozza di qualità superiore.
A certificarne l’eccellenza il marchio STG, ovvero la specificità tradizionale garantita, che ne delinea un disciplinare molto rigido che ne garantisce la freschezza, l’integrità, l’assenza di oggetti estranei come la sabbia, e altro elemento di grande sicurezza il fatto che le valve del mitile rimangano serrate durante tutto il ciclo produttivo.
Ancora non siete convinti? Vi invito a venirle a provare e a discuterne insieme.